giovedì 10 agosto 2017

Il sogno di una sera, la magia di un istante. James Abbot McNeill Whistler

Autore:   James Abbot McNeill Whistler
(Lovel, Massachusetts, 1834 - Londra, 1903)
 
Titolo dell’opera: Notturno in nero e oro: il razzo cadente – 1875
 
Tecnica: Olio su tela
 
Dimensioni: 60,3 cm x 46,6 cm
 
Ubicazione attuale:  Detroit Institute of Art, Detroit.



Il critico d’arte John Ruskin nel suo articolo recensiva cosi il dipinto alla prima apparizione alla mostra della Galleria Grosvernon: “… è una vergogna chiedere duecento ghinee per aver rovesciato un barattolo di pittura in faccia al pubblico … un lavoro che si fa in poche ore”.

La risposta del pittore non si fa attendere, al processo per diffamazione intentato dallo stesso Whistler replica “ … ne butto giù uno (un Notturno) in due giorni, uno per farlo e l’altro per finirlo ma la cifra richiesta non è per il tempo dell’esecuzione ma per le conoscenze necessarie che ho acquisito nel lavoro di una vita”.

Difficile esprimere le infinite e contrastanti sensazioni trasmesse dal dipinto, tutto è relativo, non c’è niente di definitivo la scena fluttua costantemente e lascia all’osservatore il compito di ricostruirne la forma catturando i colori.

In primo piano sono le forme spettrali degli spettatori di questo spettacolo pirotecnico (il titolo indica il percorso verso la comprensione) e l’unico particolare parzialmente riconoscibile è la riva di un lago.

La ricostruzione viene facilitata dalla conoscenza che si ha del luogo ma la difficoltà nel decifrare i particolari fa di quest’opera un esempio fondamentale per la pittura astratta.

La massa scura a sinistra rappresenta un grande albero ma tutto resta sospeso quasi impalpabile.

I vortici di colore, le sfumature più o meno nette creano un’atmosfera sospesa tra la magia dei fuochi e l’attesa dell’evento, mentre le piccole “stelle cadenti” prodotte dall’esplosione artificiale ammantano la notte di estremo fascino e romanticismo.

 

2 commenti:

  1. L'ho trovato raffinatissimo d'impatto, in meno di un secondo, ancor prima di provare a capirlo.
    Poi l'acqua e le luci e delle figure-fantasmi in riva al lago e... e... alla fine ho visto un vascello in fiamme! La macchia scura tra gli sbuffi infuocati sul pelo dell'acqua è il corpo panciuto della nave e poco più su ci sono anche dei puntini luminosi messi in riga orizzontalmente, come fossero le vele brucianti avvolte sui rami (non conosco il termine tecnico) dell'albero della nave... Lo vedi anche tu o mi godo il mio delirio visivo in solitudine? :-D

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    1. Ciao Anna, bellissima la tua interpretazione, l'immagine, che dovrebbe rappresentare una chiesa (dalle informazioni date dallo stesso pittore) si presta alla tua descrizione che apre ad un'interessante racconto, infatti il vascello in fiamme sembra entrare in porto per chiedere un ultimo aiuto, ma se fosse troppo tardi?
      Il tuo delirio visivo diventa cosi anche il nostro.
      Grazie, buona serata.

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