martedì 28 giugno 2016

Paesaggi lombardi, Bernardo Bellotto.


Bernardo Bellotto è l’esempio di come l’influenza dei grandi pittori, unita al talento e alla volontà di migliorarsi costantemente, produce un immagine artistica che rimane impressa nel tempo.
La formazione del giovane artista inizia alle dipendenze di Canaletto, zio di Bellotto da parte di madre. L’influenza del maestro veneziano si nota immediatamente, Bellotto si esercita nella pittura di veduta vivacizzata da piccoli ma significanti particolari.

Sempre sotto la guida di Canaletto il giovane pittore compie molti viaggi in Italia, a soli 18 anni visita il Veneto, la Lombardia, poi tocca a Roma, Firenze e Torino.

Ogni luogo è fonte di ispirazione e di questi luoghi ha lasciato immagini memorabili, dimostrando la grande capacità di cogliere gli aspetti naturali del paesaggio, le strutture architettoniche, differenti in ogni luogo, ma soprattutto ha immortalato la presenza vitale, ricreandone la luce e gli effetti che la stessa ha sulle città e sulle campagne.
Le due “vedute” che propongo sono datate 1744, opere che un giovane Bellotto (all’epoca ha 23 anni) realizza durante un viaggio in Lombardia.


Veduta con villa Melzi d’Eril – 1744 – olio su tela – Pinacoteca di Brera, Milano

Il sole è si sta già dirigendo verso l’orizzonte,  il fascio di luce illumina le due costruzioni che paiono le protagoniste dell’opera, il titolo ci racconta della villa che sorge sopra la piccola altura e che si trova, con il carro alla destra, al centro del dipinto, ma è la vecchia casa in primo piano che cattura l’attenzione, forse per mostrarci le differenze di classe nella vita dell’epoca.


La maestosità del quadro è comunque dovuta alla profondità, dietro alle due abitazioni notiamo uno scorcio delle rive del lago Maggiore e l’imponete catena alpina su cui spicca il massiccio del Monte Rosa.

 
 

Veduta della Gazzada – 1744 – olio su tela – Pinacoteca di Brera, Milano.
Il piccolo borgo rurale è un’autentica perla nel mondo della pittura del 700 e forse di sempre.
I colori tenui delle case, la “cromatica” dimessa delle tegole che fanno da riparo a tutta la comunità, danno un senso poetico all’insieme.
Il vento piega gli alberi i cui colori ci ricordano l’arrivo dell’autunno, ma l’angolo in basso a destra ci racconta altro, i panni stesi non sembrano toccati dalle folate di vento e la luce lascia ancora piccoli spiragli di fine estate.
Il campanile sembra la porta d’uscita del piccolo centro, infatti alle spalle del paese troviamo una collina coperta di alberi, in lontananza altre abitazioni e sullo sfondo, imponenti, le alpi.

venerdì 24 giugno 2016

Glossario dei termini tecnici, il Chiaroscuro.


Indica il gioco di luci e ombre, particolarmente quando sono in forte contrasto.

http://discpellegrina.blogspot.it/search/label/CaravaggioCaravaggio e Rembrandt sono famosi per gli effetti spettacolari che hanno ottenuto con l’uso di questa tecnica, popolare soprattutto nel diciassettesimo secolo.

Mentre i sopracitati artisti “creavano” il gioco di luci rappresentando il fascio luminoso che scaturiva dall’esterno dell’opera stessa, altri, come Georges De La Tour o Gerrit van Honthorst (nell’immagine The Matchmaker), inserivano la fonte luminosa all’interno del dipinto.

(Fonte : The art book)

lunedì 20 giugno 2016

L'ultimo ritratto, Annie Leibovitz.

“Hai catturato esattamente il nostro rapporto”.

Questa la reazione di John Lennon e Yoko Ono immediatamente dopo lo scatto di Annie Liebovitz.


 
  

La fotografa americana aveva chiesto che anche Yoko posasse senza veli ma la donna disse di non sentirsi a suo agio, al massimo avrebbe potuto spogliarsi della parte superiore.

La Leibovitz a quel punto ha l’intuizione che trasforma questa fotografia in uno scatto epocale, la scena è audace e romantica, l’espressione sorprendente che trasmette la passione e l’adorazione che provano l’uno per l’altra.

Questo è stato l’ultimo “ritratto” di Lennon, infatti poche ore dopo John viene ucciso davanti alla propria abitazione. 
 
Nel gennaio successivo la fotografia appare sulla copertina della rivista Rolling Stone per commemorare l’artista scomparso.

Nel 2005 viene votata come la miglior copertina degli ultimi 40 anni.

giovedì 16 giugno 2016

Oltre l'autunno, Vasilij Kandinnskij.


Autore:   Vasilij Kandinnskij

Titolo dell’opera: Autunno – 1912

Tecnica: Olio su tela

Dimensioni: 34 cm x 40 cm

Ubicazione attuale:  Phillips Collection, Washington.
 
 

 
 
 

Uno dei (molti) capolavori della Phillips Collection, quest’opera ci presenta un Kandinskij non ancora del tutto “astratto”.
Il panorama “ritratto” con tinte pastello, dove le sagome sono contraddistinte da un contorno ben delineato.
Si nota chiaramente la passeggiata in riva ad un corso d’acqua probabilmente un piccolo lago, dove si impongono le forti strutture degli alberi.
Una costruzione, quasi certamente una chiesa, svetta in secondo piano, e tutta la scena appare riflessa nello specchio d’acqua.
La linea ondulata che costeggia il lago sembra un riparo, una sorta di ringhiera, che trasmette però la sensazione di approssimazione, quasi una provvisoria protezione che lascia la libertà di poter spaziare, fisicamente e mentalmente su tutto l’arco artistico del dipinto.
L’emozione sensoriale accresce incredibilmente ad ogni secondo di osservazione, più ci si concentra sull’opera più si aprono scenari diversi.
Quello che al primo sguardo sembra un quadro semi-astratto, con il passare del tempo appare un chiaro scenario paesaggistico. Poche, forti ed intense pennellate “costruiscono” la trama di una serena e tranquilla giornata autunnale passata a percorrere le rive di un ideale specchio d'acqua, che può rappresentare nello stesso tempo la vastità dei nostri pensieri che si riflettono (e meditano) su se stessi.


domenica 12 giugno 2016

Intima "Annunciazione". Antonello da Messina (Antonio di Giovanni de Antonio)


Autore:   Antonello da Messina (Antonio di Giovanni de Antonio)

Titolo dell’opera: Annunciata di Palermo – 1476

Tecnica: Olio su tavola

Dimensioni: 46 cm x 34 cm

Ubicazione attuale:  Galleria regionale di palazzo Gabatellis, Palermo.
 
 
 
 


L’immagine racconta un preciso momento, ferma il tempo nell’istante in cui vi è l’apparizione di un personaggio del quale scopriamo l’identità grazie al titolo del dipinto.

Maria, concentrata (fino a poco prima) nella lettura, distoglie lo sguardo dal libro solo per frenare l’intrusione, con il gesto della mano sembra chiedere all’interlocutore di attendere.

L’espressione della Vergine non è di sorpresa, anzi, come se la venuta dell’angelo fosse attesa e la giovane donna cercasse di prendersi ancora un po’ di tempo.

La figura è di trequarti, come se il punto di osservazione fosse quello dell’arcangelo Gabriele, ma allo stesso tempo è il fascio di luce che ci porta a pensare che la creatura celeste sia più laterale rispetto al nostro punto di “visione”, il bagliore deriva direttamente dall’emissario divino, che annuncia la sua presenza e infonde nella giovane l’essenza spirituale e la grazia assoluta.

Da sottolineare la bellezza del manto che fa da cornice ai perfetti e incantevoli lineamenti del viso, che catturano l’occhio di chi osserva l’opera già al primo sguardo. Lo sfondo totalmente nero concentra l’attenzione esclusivamente sulla protagonista.


mercoledì 8 giugno 2016

Glossario dei termini tecnici. Astratto.


Piet Mondrian - Composition C
Aggettivo applicabile in generale a qualsiasi prodotto o forma d’arte che non cerchi di rappresentare il mondo esterno.

Più in particolare si riferisce alle correnti artistiche del ventesimo secolo in cui viene abbandonata l’idea dell’arte come imitazione della natura.
Wassilj Kandinskij - Composition VIII

Si va oltre l’immagine definita, si segue l’idea di una fusione di luci e ombre, linee e macchie di colore, forme geometriche all’apparenza casuali.

(Fonte : The art book)

sabato 4 giugno 2016

Il volto dell'America durante la grande depressione, Dorothea Lange.

Dorothea Lange ha fatto conoscere l’America agli americani, “raccontando” la vita reale dei periodi più difficili, più intensi e più veri dei primi anni del novecento.
Si è dedicata all’immigrazione, ha messo l’accento sulla vita di stenti e dolori (fisici e psicologici) delle popolazioni di colore degli stati del sud. Ha raccontato dell’ingresso degli immigrati asiatici nei territori del “sogno americano”.
Ha illustrato il periodo difficile, e mai raccontato veramente, della grande depressione.
Ed è proprio alla grande depressione che sono dedicate queste immagini, per meglio dire sono dedicate a tutti quegli uomini e donne, che hanno subito quel periodo storico.
Pubblico alcuni di quegli scatti lasciando che sia l’emozione ha “raccontarli”, senza un ordine preciso come una carrellata su uno squarcio di intensa umanità.